CASA VACANZE b&b-NATURA-ESCURSIONI SUL GRAN SASSO D'ITALIA

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La Montagna

Vivendo in mezzo alla natura capita ogni giorno di ammirare ciò che ci circonda; boschi fitti di vegetazione, fiumi in piena o calmi e scorevoli, fiori di montagna che spuntono in ogni loro colore delicato o vivace come le ginestre di profumo meraviglioso, funghi di varie formi e colore velenosi e commestibili, fragoline di bosco piccoline ma saporitissime, mirtilli che si apprezzano in grappa o marmellata, le castagne cadute a terra nella loro piena maturazione, verdure selvatiche, le noci , l’ aria pulita ed altro. Oltre al verde e i vari frutti naturali ci sono i tanti animali che ormai convivono in armonia con la popolazione montana. I cinghiali sono ormai di casa e  girono anche in mezzo al paese durante la notte, qualche volpe si avvicina a l’uomo e si fa quasi accarezzare, il tasso, lo scoiattolo, il cervo, il cerbiatto, il camoscio, i tantissimi uccilli allegri cinquettanti, una vera orchestra e le luciole che ci illuminano la strada durante le passeggiate serali estive.

In autunno, si vedono spegnere i bellissimi colori vivaci e verde  dell’estate e all’improvviso tutto deventa ugualmente bellissimo ma con colori diversi, rosso , marrone, giallo, arancione e rosa. Peccato che i cambiamenti di stagione durino così poco, senza accorgesene all’improvviso gli alberi son già splogli e a breve arriva il lungo inverno. I primi fiocchi di neve e se non smette può farne anche un metro, delicatamente si posano su ogni ramo donando ad essi forme particolari ravvivendoli, i rami più delicati, con il peso si abbassano unendosi un l’altro rendendo il  paesaggio veramente spettacolare.     

Le persone che vivono in città giustamente si meravigliano di chi per scelta decide di viveri in montagna tutto l’anno, I disaggi, mbè direi che li abbiamo un po’ tutti, il traffico caotico e l’aria inquinata delle città, il ghiaccio  sulla strada d’inverno in montagna. Imparare ad apprezzare ogni genere di natura, mare, lago, collina o montagna è importante e consideriamo ogni attimo come un esperienza di vita!

Io l’ho sempre conosciuto come il Gigante che dorme, mia madre che c’è nata sotto ai suoi piedi, imigrata poi all’estero, mantenendo un forte riccordo e tradizione delle sue origine, a me e ai miei fratelli dalla nascita ce lo ha fatto conoscere  in fotografia e dai vari racconti. Nonostante che io non sono nata vicino a lui e non potevo vederlo con i miei occhi l’ho sempre amato e rispettato, sembra strano ma è così, mia madre ci teneva che i suoi figli capissero la sua bellezza e la sua generosità, orgogliosa e insistente ci ha insegnato ad apprezzare questo immenso masso.

Finalmente  da molto lontano un giorno sono arrivata a conoscerlo di persona e  la mia reazione è stato di grando orgoglio ad una bellezza pura e splendente, meraviglioso Gigante, un Grande Sasso che togliendomi il respiro per la sua bellezza  ho  amato ancora di più. Da quel giorno io non l’ho più abbandonato, vivo vicino a lui da trent’anni e ogni giorno lo saluto, ogni giorno lo vedo e mi da sicurezza, mi ha protetto dal terremoto dell’Aquila facendomi da barrriera e diminuendo il pericolo, è il mio riferimento, mi fa capire come sarà il tempo ogni giorno,  mi accompagna nei miei viaggi in macchina perchè lo vedo anche da lontano, mi permettte di camminare soppra di lui e mi fa scoprire  dei posti meravigliosi,  e quando salgo fino alla sua cima mi fa resprirare aria sana e leggera. Lui è parte della mia vita!! Grande Gigante ti voglio bene!!

Avendo un Bed and Breakfast giustamente offro solo la colazione ai miei ospiti pur avendo la passione per la cucina e per il cibo in generale sono una vera Buongustaia. Quando mi chiedono dove si può andare per assaggiare le specialità del luogo consiglio i vari ristorante della zona dove si riesce a gustare piatti tradizionale e una cucina di ottima qualità a un prezzo decisamente basso. Non è assolutamente vero che per mangiare bene bisogna pagare tanto anzi io penso che si mangia bene quando si paga poco. Io personalmente sono molto alla mano perciò preferisco dei ristoranti sai quelli accoglienti rustici che sono puliti  ma non perfetti o lussuosi. Nella nostra zona sul Gran Sasso d’Italia di piatti tipici ce ne sono veramente tanti, per esempio qui durante la Festa della Castagna che si svolge ogni penultima domenica di ottobre ad Intermesoli si preparano vari piatti da gustare con le castagne. Questa cucina si gustava di solito durante le Feste Natalizie quando ancora non esistevano i supermercati e  si mangiava quello che si coltivava e i frutti che si raccoglievano. I piatti più conosciuti sono i fagioli con le castagne, i ceci con le castagne e i calcionetti che è un dolce fritto che somiglia ad un raviolo con un ripieno di castagne che vengono condite con rum, cioccolato fondente, cannella, caffè, noci e mandorle, una vera bontà! Questi piatti giustamente fanno parte della cucina povera che oggi e ricca perche non si usa più cucinarla a casa e si gusta solo in alcune occasioni. Quando un tempo anche quassù in montagna si seminava il grano la gente per tutto l’anno consumava il loro prodotto perciò si cucinavano molti piatti a base di farina e uova. Uno dei primi piatti più cucinato era ed è il ” timballo”  fatto con le crespelle (crespelle) che ancora oggi giorno non manca mai sul tavolo del pranzo Natalizio o Pasquale. Le scrippelle vengono mangiate anche da sole senza niente e vengono fatte con uova ma anche senza solo con farina e acqua fatte un bel pò più spesse che io mangio con in mezzo lo zucchero …mmm. Io con le scrippelle ci faccio anche dei cannelloni con i funghi freschi raccolti da mio marito e con la salsiccia sbriciolata con piselli. Con le scrippelle un’altro primo piatto molto buono sono le “scipell’ mbusse”, che sono preparate  e arrotolate con in mezzo parmiggiano o pecorino e  poi coperti con il brodo di carne, anche questo piatto fa parte della cucina povera ma ricco di sapore e semplicità. Più povero piatto dirie è la bontà della pasta con le patate fatto con i tagliolini tagliati spessi e corti non solo economico ma sostanzioso e delizioso.  Aggiungo solo le varie minestre di fagioli con le cotiche e ceci sempre preparate con i tagliolini  tagliati corti e spesse con o senza uova. I gnocchi sono un piatto nazionale poi giustamente in montagna si usa fare un sugo di pecora con la spolveratina di formaggio pecorino. La pecora è forse l’aanimale che più simbolizza la montagna e in effetti tutt’oggi si mangia ancora tanta pecora in tutti i suoi vari modi: alla callara, alla brace, con il sugo. Il modo  di cucinare la pecora più gradito è alla callara che significa cotto al caldaio in umido con vari odori quali rosmarino, aglio, vino bianco,  ecc. I nostri uomini dicono che la pecora cotta deve” puzzà”  (essendo una carne con un forte odore di selvatico),  per essere buona.  La carne di pecora è conosciuta anche per i famosi arrosticini che noi chiamiamo anche spiedini, pezzettini di pecora infilati su bastoncini spiedo e cotti sulla brace, una volta abbiamo fatto a gara di chi ne mangiava di più, io sono arrivata a diciotto ma c”è chi è arrivato a mangiarne anche trenta.  L’agnello, carne pregiata che non manca mai sul tavolo delle feste, ma anche l’interiore dell’agnello e molto cucinato e apprezzato dai palati dei montanari, la coratella  non sprecando niente viene cotta con i vari odori ed è una squisitezza unica. A Pasqua si usa fare le mozzarelle che sono le interiori  dell’agnello avvolti da una foglia di bietole e fermati dalle budelle dell’animale cucianato  con vari odori e tanta maggiorana cotte sia in bianco o con il pomodoro. In montagna l’inverno è rigido e molto lungo perciò con i primi freddi si preparano le salsicce, le  lonze e il prosciutto e  dicembre è  il mese della prima polentata sulla tavola  fatta con sugo di maiale-salsicce costarelle, codice, magro, sempre pronti per il bis o il tris, sì perche non mangiando spesso la polenta quando ci capita  ci crepiamo.  Oggi giorno i paesi di montagna a differenza di un tempo quand’era tutto coltivato sono immerso di boschi perciò tanti sentieri purtroppo si sono nascosti tra la vegetazione e i tanti frutti tipo amarene e melette non si trovano molto ma qualcosa ancora riusciamo a raccogliere tipo le castagne, le fragole di bosco, le more, i mirtilli, i lamponi, le prugnole le noccioline, le noci, alcune verdure selvatiche molto buone e funghi.  Solo due parole per scusarmi per il mio modo troppo semplice di esprimermi ma essendo di madre lingua Inglese non riesco più bene ne nella mia di lingua ne in Italiano.      

Immerso nel verde del Parco Nazionale del gran Sasso e Monti della Laga, Intermesoli, m. 800 s.l.m., dista solo 50 km dalle località balneari di Giulianova (TE)e Roseto degli Abruzzi (TE) e 10 km dalle stazioni turistiche estive ed invernali di Prato Selva e Prati di Tivo sul Gran Sasso d’Italia (mt. 2912)

Il fabricato rurale, recentemente ristrutturato preservando elementi e materiali tipici dei luoghi, autonomo ed indipendente, immerso nel verde si compone di quattro camere, tre bagni e due servizi cucina.

Attività:

Escursioni, sci, arrampicata, pesca alla trota, raccolta funghi, mirtilli, fragole, lamponi, more, ecc.

# telefono: o861 955239-3493644725

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